Nella seduta del 14 marzo 2025, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha informato il Consiglio federale sul bilancio del primo mandato svizzero in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU (2023–2024). Il mandato biennale è coinciso con un periodo di tensioni geopolitiche. Malgrado le difficili condizioni quadro, la Svizzera è però riuscita a raggiungere alcuni successi e ha contribuito all’attuazione dei propri obiettivi di politica estera.
Il lavoro della delegazione svizzera si è concentrato su quattro priorità, che hanno rispecchiato i principali ambiti d’intervento della diplomazia e della politica di pace del Paese: costruire una pace sostenibile, proteggere la popolazione civile, affrontare la questione della sicurezza climatica e rafforzare l’efficienza del Consiglio di sicurezza.
Il bilancio tracciato dal DFAE è complessivamente positivo. Il Consiglio di sicurezza riflette lo scacchiere internazionale e la crescente polarizzazione delle potenze mondiali. Pertanto, non è un organo perfetto, ma rimane uno strumento fondamentale per il mantenimento della pace internazionale. Nonostante una serie di crisi globali, come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, la Svizzera è riuscita a dare alcuni impulsi e ha contribuito all’operatività di questo organo.
Risultati e successi
Durante il suo mandato, la Svizzera ha promosso iniziative di spicco e ha fissato importanti priorità. Tra i principali risultati vi è l’adozione della risoluzione 2730, negoziata dalla Svizzera, per la protezione del personale umanitario e dell’ONU nelle zone di conflitto. Inoltre, proprio durante la presidenza svizzera il Consiglio ha adottato una dichiarazione presidenziale (PRST 2024/6) sull’impatto degli sviluppi scientifici sulla pace e sulla sicurezza. Degna di nota è anche la visita di alcuni membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU a Ginevra in occasione del 75° anniversario delle Convenzioni di Ginevra, che sanciscono la protezione umanitaria nel diritto internazionale. In linea con la sua tradizione, la Svizzera si è anche impegnata a favore del rispetto del diritto internazionale, in particolare di quello umanitario e dei diritti umani, in tutti i contesti pertinenti.
Collaborazione con il Consiglio federale e il Parlamento
Come concordato prima dell’inizio del mandato nel Consiglio di sicurezza, il DFAE si è assicurato che le decisioni di maggiore portata per la politica interna ed estera fossero prese in stretta intesa con l’Esecutivo e le Commissioni della politica estera (CPE). Inoltre, il DFAE ha informato regolarmente l’Esecutivo e il Parlamento sugli sviluppi all’interno del Consiglio di sicurezza al fine di garantire una politica estera svizzera trasparente e coordinata.
Nuovi orizzonti
Le esperienze degli ultimi due anni hanno mostrato che la Svizzera dispone delle competenze e delle capacità diplomatiche necessarie per assumersi responsabilità in organismi multilaterali anche in futuro. Con la sua partecipazione al Consiglio dei diritti umani dell’ONU (2025–2027) e la sua presidenza dell’OSCE (2026), il Paese continua a far sentire la propria voce e a contribuire a un ordine mondiale pacifico basato su regole.