La pace in Colombia è una questione importante per la Svizzera, che dal 2023 è membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il nostro Paese sostiene la Colombia in seno a questo organismo e nel quadro di vari negoziati che mirano a raggiungere una pace duratura. Detiene per esempio mandati ufficiali nelle trattative di pace tra il Governo colombiano e i gruppi ribelli ELN ed EMC delle FARC-EP, e sostiene in modo risoluto l’attuazione dell’accordo di pace del 2016. La promozione di una pace duratura è una delle priorità della Svizzera come membro del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
La Colombia è martoriata da decenni da conflitti armati che, secondo le stime, hanno causato quasi mezzo milione di vittime – per lo più civili – e oltre 8 milioni di persone sfollate all’interno del Paese. Nel 2016 il Governo colombiano ha siglato un accordo di pace con i ribelli delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC-EP). In alcune zone del Paese, tuttavia, gli scontri tra gruppi armati si sono nuovamente intensificati, rendendo particolarmente difficile l’attuazione dell’accordo di pace e lo sviluppo delle aree rurali teatro della violenze.
La Svizzera svolge un ruolo chiave nel processo di pace in Colombia: il 16 ottobre 2023 il Governo colombiano e l’Estado Mayor Central de las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (EMC FARC-EP), un gruppo dissidente delle ex FARC-EP, le hanno chiesto ufficialmente di fungere da Stato garante nei negoziati di pace. Il nostro Paese è coinvolto come Stato di accompagnamento anche nei negoziati tra il Governo e l’Ejército de Liberación Nacional (ELN). Questo dimostra l’elevato livello di fiducia che entrambe le parti ripongono nella Svizzera, basato sulla sua politica di pace decennale e sulla sua presenza in loco. La Svizzera è attiva da oltre 20 anni nella politica di pace in Colombia e ha contribuito in maniera decisiva alla negoziazione dell’accordo di pace del 2016. Da allora sostiene anche l’attuazione dell’accordo, in particolare nei settori della reintegrazione di ex combattenti, della riforma agraria, della partecipazione e dell’analisi del passato.
Le richieste del Governo colombiano e dei gruppi ribelli sono un chiaro segno di fiducia nella neutralità e nella politica di pace della Svizzera. Il supporto politico e tecnico che essa fornisce ai negoziati è particolarmente apprezzato, così come la sua capacità di agire da mediatrice anche nei momenti difficili. Il nostro Paese garantisce inoltre che nei negoziati di pace si tenga conto di aspetti importanti come la protezione della popolazione civile, i diritti delle vittime e la partecipazione della società civile, soprattutto delle donne.
Ostacoli a una pace duratura
Nonostante i progressi compiuti, la situazione della sicurezza in Colombia rimane fragile. Sebbene l’accordo di pace del 2016 abbia portato a un miglioramento della situazione, la violenza persiste in molte regioni del Paese, alimentata da gruppi armati che sono penetrati nel vuoto di potere creato dalla deposizione delle armi da parte delle ex FARC-EP. Questa violenza colpisce duramente la popolazione civile. Dalla firma dell’accordo di pace sono stati uccisi più di 400 ex combattenti delle FARC, numerosi difensori dei diritti umani e leader sociali.
Con la sua politica della «paz total», il Governo colombiano guidato dal presidente Gustavo Petro segue un approccio globale alla politica di pace. Oltre all’attuazione dell’accordo di pace del 2016, l’obiettivo è condurre negoziati con tutti i gruppi armati esistenti. Nonostante i colloqui di pace in corso parallelamente, come quelli tra l’ELN e l’EMC delle FARC-EP, presentino notevoli sfide, rimangono segnali positivi.
Il ruolo del Consiglio di sicurezza dell’ONU per la pace in Colombia
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU si occupa della situazione in Colombia su base trimestrale e ha adottato diverse risoluzioni a sostegno del processo di pace. La Missione di verifica delle Nazioni Unite in Colombia (UNVMC), incaricata dal Consiglio di sicurezza nel 2017, svolge un ruolo centrale monitorando l’attuazione dell’accordo di pace e sostenendo i negoziati di pace in corso.
Nell’agosto del 2023 il Consiglio di sicurezza ha ampliato i compiti affidati alla missione includendo anche il monitoraggio dell’armistizio con l’ELN e nell’ottobre del 2023 il mandato dell’UNVMC è stato prorogato all’unanimità, aggiungendovi questioni trasversali come l’uguaglianza di genere. Questi temi sono fondamentali per garantire una pace a lungo termine in un Paese che da decenni è afflitto da violenza e disuguaglianze.
Il viaggio del Consiglio di sicurezza dell’ONU in Colombia nel febbraio del 2024, organizzato dalla Svizzera insieme a Guyana e Regno Unito, ha offerto l’opportunità di valutare i progressi e le sfide sul campo e di discutere ulteriori misure per promuovere la pace. Il programma prevedeva incontri con il presidente colombiano Gustavo Petro, rappresentanti delle autorità responsabili dell’attuazione dell’accordo di pace del 2016, la società civile, la giurisdizione speciale per la pace e con ex combattenti.
Prospettive
Il cammino verso una pace duratura in Colombia è lungo e tortuoso, ma vi sono motivi che lasciano ben sperare. Il Governo colombiano e la comunità internazionale continuano a lavorare per ridurre la violenza e rafforzare la coesione sociale. Il ruolo della Svizzera, sia nel sostenere l’attuazione dell’accordo di pace del 2016 sia come Stato garante nei negoziati di pace con l’EMC delle FARC-EP o come Stato di accompagnamento nei negoziati con l’ELN, rimane di importanza centrale. Con il continuo impegno delle Nazioni Unite e con il sostegno della comunità internazionale, c’è speranza per una pace sostenibile in Colombia.