Dopo settimane di discussioni, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato oggi una risoluzione sulla protezione dei bambini in Medio Oriente. Il testo della risoluzione, che è stato messo ai voti da Malta in qualità di presidente del gruppo di lavoro del Consiglio sulla protezione dei bambini nei conflitti armati, chiede la protezione dei bambini attraverso “pause umanitarie” temporanee.

Secondo la risoluzione, le pause devono servire, tra l’altro, a fornire aiuti umanitari alla popolazione civile, soprattutto ai bambini, ad evacuare i bambini malati e feriti dalla Striscia di Gaza e a salvare quelli dispersi. Per poter garantire queste azioni, la risoluzione chiede un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per le organizzazioni umanitarie dell'ONU, i suoi partner e il CICR durante le pause dei combattimenti.

La risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza chiede anche che tutte le parti rispettino il diritto umanitario internazionale e garantiscano la protezione della popolazione civile e dei bambini in particolare, una priorità della politica estera svizzera. Il testo chiede anche il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas dal 7 ottobre.

La Svizzera ha sostenuto la risoluzione perché tiene conto dell'urgente situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. La risoluzione riflette quattro priorità svizzere: (1) pause e tregue umanitarie per un accesso umanitario rapido; (2) rispetto del diritto internazionale umanitario; (3) rilascio degli ostaggi e (4) prevenzione del prolungamento del conflitto. Il testo conciso riportato nella risoluzione, orientato alle esigenze operative, si astiene deliberatamente dal contestualizzare la situazione politica, soprattutto perché non è stato possibile raggiungere un consenso durante i negoziati. In quanto Paese con una lunga tradizione umanitaria e Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, la protezione dei bambini nei conflitti è di particolare interesse per la Svizzera. Secondo il diritto umanitario internazionale e le Convenzioni di Ginevra, i civili, compresi i bambini, devono essere protetti nei conflitti. Nella sua dichiarazione di voto, la Svizzera ha ribadito la posizione del Consiglio federale sull'attuale conflitto in Medio Oriente, in particolare la condanna degli atti di terrore di Hamas e il riconoscimento del diritto di Israele di garantire la propria difesa e sicurezza. La cosiddetta «Dichiarazione dopo il voto» offre agli Stati dell'ONU l'opportunità di presentare le loro posizioni e valutazioni dettagliate oltre al voto.

Dopo quattro tentativi falliti da parte del Consiglio di sicurezza di adottare una risoluzione sul Medio Oriente dal 7 ottobre, la risoluzione di oggi è una testimonianza della sua capacità di agire e prendere decisioni. Allo stesso tempo, la risoluzione invia un segnale importante a tutti gli attori e alla popolazione civile colpita sul posto. L'ultima volta che il Consiglio di sicurezza è riuscito ad adottare una risoluzione sul Medio Oriente è stato nel 2016. La Svizzera continuerà a sostenere in seno al Consiglio l'adozione di misure che vadano oltre la protezione della popolazione civile e che affrontino la situazione generale dell'attuale conflitto in Medio Oriente – in particolare una risoluzione che condanni gli attacchi terroristici di Hamas, che chieda il rilascio di tutti gli ostaggi, che riconosca il diritto di Israele di garantire la propria sicurezza e che richieda un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli a Gaza.

Dichiarazione della Svizzera dopo il voto, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, 15.11.2023 (fr)

Situazione in Israele e nel territorio palestinese occupato