La drammatica situazione umanitaria a Gaza è stata al centro di un briefing al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenuto oggi dalla Sottosegretaria generale Sigrid Kaag, nominata dal Consiglio lo scorso dicembre coordinatrice degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite per la risposta umanitaria e la ricostruzione a Gaza.La Svizzera ha espresso la sua profonda preoccupazione per il conflitto in corso in Medio Oriente, che continua a mietere numerose vittime civili, e per la situazione umanitaria a Gaza. Secondo gli ultimi dati indipendenti, il 95% della popolazione della Striscia di Gaza sta affrontando una grave insicurezza alimentare. Il rischio di carestia permarrà finché il conflitto continuerà e gli aiuti umanitari saranno ostacolati.Gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani devono essere rigorosamente rispettati da tutte le parti. Queste obbligano le parti a consentire l'accesso umanitario ai civili bisognosi e a proibire l'uso della fame come metodo di guerra. La popolazione civile deve avere accesso a beni e servizi essenziali come acqua pulita, cibo ed elettricità. Gli aiuti che arrivano a Gaza sono ben lungi dall'essere sufficienti a fronte degli immensi bisogni. “Questa situazione deve cambiare urgentemente", ha sottolineato la Svizzera nella sua dichiarazione al Consiglio di Sicurezza. La Svizzera ha lanciato un appello affinché gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno e ha chiesto alle parti in conflitto di agire di conseguenza.A New York, la Svizzera ha ribadito l'urgenza di un cessate il fuoco immediato e del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Ha inoltre sottolineato la necessità di ripristinare un orizzonte politico. La Svizzera ha ribadito il suo pieno sostegno alla soluzione dei due Stati, che è l'unica base in grado di offrire alle popolazioni della regione una vita in pace, sicurezza e dignità.