Nell'ambito di un dibattito aperto sotto la presidenza della Sierra Leone sul consolidamento e il mantenimento della pace, la Svizzera ha sottolineato l'importanza della prevenzione dei conflitti e della violenza in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le misure preventive spesso non ricevono il meritato riconoscimento, poiché salvano innumerevoli vite e prevengono disastri umanitari. Le misure preventive non sono ancora abbastanza prioritarie, sebbene più efficaci e convenienti della ricostruzione postbellica, come dimostrano gli studi. A New York, la Svizzera ha accolto con favore la discussione del Consiglio nel contesto della Nuova agenda per la pace, che chiede di dare priorità alla prevenzione dei conflitti e allo sviluppo di strategie nazionali di prevenzione.
Durante il dibattito, la Svizzera ha posto l'accento su aspetti fondamentali per rafforzare la prevenzione dei conflitti e della violenza. La fiducia delle società nella sicurezza, nelle istituzioni statali, nel sistema giudiziario e nella garanzia di libertà, nonché l'inclusione dei gruppi emarginati nei processi decisionali politici hanno un effetto preventivo. La Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dalla comunità internazionale più di 75 anni fa, sancisce il diritto di tutti a partecipare alla società, oltre ai diritti civili e sociali di base. Questi diritti vanno rispettati e rafforzati per promuovere la fiducia nelle società e quindi la prevenzione dei conflitti.
La Svizzera ha inoltre sottolineato che la prevenzione non riguarda solo i Paesi direttamente minacciati da conflitti armati. La violenza in tutte le sue forme è una sfida che riguarda tutti gli Stati. La Svizzera lo riconosce, delegando numerose competenze al livello regionale e locale e promuovendo, ad esempio, iniziative della società civile per combattere l'estremismo, la violenza e l'emarginazione.
Infine, la Svizzera ha invitato il Consiglio di sicurezza a sfruttare appieno il suo ruolo preventivo, facendo maggiore ricorso ai suoi strumenti e fornendo un migliore sostegno alle missioni regionali incaricate dal Consiglio, al fine di individuare precocemente i rischi di conflitto sul terreno e di mitigarli in modo sostenibile.