L'aggravarsi della crisi alimentare per la popolazione di Gaza è stata al centro di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi oggi. La riunione è stata convocata su richiesta della Svizzera e della Guyana, in qualità di punti focali congiunti del Consiglio sul tema «Fame e conflitti». Secondo le informazioni dell'Ufficio umanitario delle Nazioni Unite (OCHA), l'entità dell'insicurezza alimentare e il conseguente rischio di carestia nella Striscia di Gaza sono allarmanti. L'escalation delle ostilità in Medio Oriente dal 7 ottobre è la causa principale di questo grave disagio. I combattimenti stanno avendo un impatto negativo sulle forniture idriche, sull'agricoltura e sulla produzione alimentare a Gaza. A causa delle restrizioni alla circolazione e all'accesso imposte nell'ambito della chiusura della Striscia di Gaza, in vigore dal 2008, la situazione era già preoccupante a causa della povertà che vi regna. Secondo l'OCHA, oggi a Gaza una persona su quattro è affetta da grave malnutrizione: si tratta di oltre mezzo milione di persone. I bambini, le donne in gravidanza e in allattamento, i disabili e gli anziani sono particolarmente a rischio di mortalità.

Questa situazione drammatica è ulteriormente aggravata dalle notevoli restrizioni imposte al trasporto di generi alimentari nella Striscia di Gaza e al suo interno. In Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha ricordato a Israele che deve attuare le misure ordinate dalla Corte internazionale di giustizia il 26 febbraio 2024. In particolare, la Corte chiede a Israele di garantire le forniture di base di cui la popolazione palestinese ha urgente bisogno e di consentire aiuti umanitari rapidi e senza ostacoli. In questo contesto, la Svizzera ha invitato tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto umanitario internazionale, compreso il divieto di usare la fame come arma di guerra, e a proteggere la popolazione civile.

«Noi, membri di questo Consiglio, dobbiamo usare la nostra influenza e prendere misure per evitare una carestia e salvare vite umane», ha sottolineato il rappresentante svizzero al Consiglio di Sicurezza. È urgente un cessate il fuoco umanitario immediato. Con la risoluzione 2417 del 2018, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite condanna fermamente l'affamamento della popolazione civile e la negazione illegale dell'accesso agli aiuti umanitari come tattica di guerra. La Svizzera ha dichiarato al Consiglio di essere pronta a collaborare con tutti i membri del Consiglio per trovare una soluzione politica che ponga fine alle sofferenze della popolazione e ripristini le prospettive di pace.

Dichiarazione della Svizzera sulla situazione della sicurezza alimentare in Medio Oriente, Consiglio di sicurezza dell'ONU, 27.02.2024 (fr)

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