Il 30 giugno 2023, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di ritirare la missione di mantenimento della pace MINUSMA (fr) dal Mali entro la fine dell'anno, su richiesta del governo di transizione maliano. Ora il Consiglio si è riunito nuovamente per discutere i progressi compiuti finora e le sfide del ritiro. Il ritiro solleva la questione di come alcuni compiti importanti della missione possano essere portati avanti e i suoi risultati mantenuti. Questi includono l'accordo di pace esistente e la protezione della popolazione civile. Dal 2012, una crisi di sicurezza, socio-economica e umanitaria si è intensificata costantemente in Mali. Soprattutto nel nord e nel centro del Paese, ci sono attacchi quasi quotidiani contro la popolazione civile, le forze di sicurezza maliane o conflitti tra gruppi armati, a volte con sfondo jihadista. Nel giugno 2015, i movimenti del nord e il governo maliano hanno firmato un accordo di pace ad Algeri, la cui attuazione è stata accompagnata dalla MINUSMA, un impegno che però sta giungendo al termine.

La riunione del Consiglio si è concentrata sulla garanzia di un ritiro ordinato della MINUSMA e sul futuro incerto del Mali a partire da gennaio 2024. Di conseguenza, la Svizzera ha sottolineato nella sua dichiarazione che l'attuazione dell'accordo di pace e le misure di costruzione della fiducia sono fondamentali. «Nove anni di lavoro, di dialogo e di sforzi verso la riconciliazione nazionale sono in gioco – prima di tutto per il popolo maliano, ma anche per l'intera regione del Sahel», ha sottolineato Adrian Hauri, vice capo missione della missione Svizzera presso l'ONU a New York.

La Svizzera ha anche sottolineato l'importanza la necessità che i compiti importanti della MINUSMA siano portati avanti in modo adeguato dal governo di transizione maliano e da altri attori regionali. A tal fine, sono necessari colloqui approfonditi e inclusivi, affinché siano disponibili proposte di soluzioni concrete e attuabili entro la fine dell'anno. Nel suo ruolo in seno al Consiglio di Sicurezza come co-leader dell'Ufficio Regionale delle Nazioni Unite per l'Africa Occidentale e il Sahel (UNOWAS) – che copre anche il Mali – la Svizzera è pronta a sostenere attivamente questo processo. «Accogliamo con favore tutte le misure che sono già state adottate per attutire l'impatto del ritiro della MINUSMA sulla popolazione civile e per rispondere meglio alle esigenze umanitarie», ha detto l'Ambasasciatore Hauri. Le sfide sono e restano estremamente complesse, motivo per cui è fondamentale la stretta collaborazione di tutti gli attori interessati con l'ONU e la MINUSMA. Da un lato, per assicurare il ritiro programmato della missione e, dall'altro, per garantire la sicurezza del personale MINUSMA in Mali fino al completamento del ritiro.