Il 11 luglio 2023 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) ha bloccato, per il momento, il prolungamento del meccanismo per la fornitura di aiuti umanitari transfrontalieri in Siria. La risoluzione non si è concretizzata a causa del veto della Russia.

Dal 2013, la cosiddetta risoluzione transfrontaliera del Consiglio di sicurezza garantisce alle agenzie dell’ONU un accesso umanitario alla Siria nord-occidentale attraverso il valico di frontiera di Bab al-Hawa, al confine con la Turchia. In questa regione oltre quattro milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari.

La Svizzera è corresponsabile insieme al Brasile («co-penholdership») del dossier umanitario sulla Siria in seno al Consiglio di sicurezza. Il progetto di risoluzione presentato dai due co-penholder chiedeva un prolungamento di 9 mesi del meccanismo sulla base dell'analisi e delle raccomandazioni urgenti del Segretario generale delle Nazioni Unite, del Sottosegretario generale per gli aiuti umanitari e delle agenzie e organizzazioni specializzate attive sul terreno. Sul progetto è stato posto il veto della Russia.

In vista del voto, la Svizzera si è schierata a favore di una proroga di dodici mesi, una proposta ancora più ampia dell'attuale risoluzione sugli aiuti transfrontalieri. A causa delle posizioni divergenti in Consiglio, la proroga di nove mesi è sembrata la migliore soluzione possibile per poter continuare a garantire un sostegno vitale alle persone in difficoltà.

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite affronterà la questione entro 10 giorni, sulla base di una risoluzione dell'Assemblea Generale dell'aprile 2022, secondo la quale, dopo che uno o più membri permanenti del Consiglio di Sicurezza avranno esercitato il loro diritto di veto, verrà convocata una riunione per affrontare la situazione.

La Svizzera deplora l'incertezza in cui versa la popolazione locale. La Svizzera rimane pertanto in contatto con tutti i membri del Consiglio di sicurezza e gli attori umanitari al fine di trovare rapidamente, in modo trasparente e inclusivo, un compromesso e continuare ad assicurare l’accesso umanitario transfrontaliero alla regione.

 

 

 

 

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