Nel corso di una riunione d'emergenza, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha di nuovo discusso la situazione in Medio Oriente, in particolare l'espulsione forzata della popolazione palestinese. La Svizzera ha espresso la sua preoccupazione per il costante aumento della violenza e delle sofferenze della popolazione civile. A fronte della situazione umanitaria drammatica, ha chiesto di agevolare l'accesso umanitario alla Striscia di Gaza e di liberare gli ostaggi ancora detenuti. A tal fine, la Svizzera ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco umanitario duraturo. In seno al Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha nuovamente condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, in particolare la violenza sessuale contro donne e ragazze.

Per alleviare le sofferenze della popolazione civile, è essenziale che le due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente adottate a novembre e dicembre siano pienamente applicate. In particolare, queste risoluzioni chiedono di aumentare gli aiuti umanitari a Gaza garantendo un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli, in conformità con il diritto umanitario internazionale. Si prospetta una grave carestia, di cui già soffre quasi mezzo milione di persone a Gaza.

A New York, la Svizzera ha anche sottolineato che le Convenzioni di Ginevra vietano gli spostamenti forzati di popolazione e che tali spostamenti possono costituire un crimine di guerra. Si oppone alle richieste di espulsione di civili dai territori palestinesi occupati, compresa Gaza, e ha invitato i leader di tutte le parti ad astenersi da qualsiasi dichiarazione provocatoria. Inoltre, tutte le violazioni del diritto internazionale commesse in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati devono essere indagate e i responsabili devono essere chiamati a rispondere davanti alle autorità competenti. A tal fine, la Corte penale internazionale (CPI) sta attualmente svolgendo un'indagine sulla situazione nei Territori palestinesi occupati, che riguarda tanto gli eventi del 7 ottobre quanto quelli in corso a Gaza e in Cisgiordania.

La ricerca di una soluzione politica è urgente. Per questo motivo, la Svizzera continua a sostenere la soluzione a due Stati, in modo che Gaza possa essere ricostruita come parte di un futuro Stato palestinese, che possa esistere in pace e all'interno di confini sicuri e riconosciuti, fianco a fianco con Israele.

Dichiarazione della Svizzera sulla situazione in Medio Oriente, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, 12.01.2024