Sotto la presidenza svizzera, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione d'emergenza per discutere della situazione umanitaria a Gaza. A un anno dal 7 ottobre 2023, la Svizzera continua a essere profondamente scossa dagli attacchi terroristici e dalle prese di ostaggi perpetrati da Hamas in Israele. A New York, la Svizzera ha ribadito la sua condanna di questi atti e la sua richiesta di rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi ancora detenuti. Allo stesso tempo, la Svizzera ha condannato gli attacchi indiscriminati di Hamas con razzi su Israele di due giorni fa.
La forte escalation di violenza, in particolare attraverso le operazioni militari israeliane, che ha fatto seguito al terrore del 7 ottobre 2023, ha causato sofferenze enormi alla popolazione civile di Gaza. Da allora, più di 41.000 persone hanno perso la vita nella Striscia di Gaza e 2,2 milioni - l'intera popolazione - vivono in condizioni estremamente difficili: senza protezione, esposti a continui combattimenti, fame ed epidemie. In questo contesto, la Svizzera ha chiesto al Consiglio di porre fine alle ostilità e alle violenze nei territori palestinesi occupati, compresa la Cisgiordania, che stanno causando numerose vittime civili. In questo contesto, la Svizzera ha nuovamente invitato tutte le parti alla cessazione immediata delle ostilità e all'attuazione delle quattro risoluzioni giuridicamente vincolanti del Consiglio di sicurezza adottate dal 7 ottobre 2023.
Con l'avvicinarsi della seconda fase della campagna di vaccinazione antipolio delle Nazioni Unite e oltre, deve essere garantito un accesso umanitario rapido e senza ostacoli attraverso tutti i valichi e in tutta la Striscia di Gaza. La carestia si sta diffondendo a Gaza e gli aiuti umanitari che vi giungono sono tutt'altro che sufficienti. La Svizzera ha ricordato che l'uso della carestia come metodo di guerra è considerato un crimine di guerra. Inoltre, il personale umanitario deve essere protetto, come indicato nella Risoluzione 2730 di origine svizzera, adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo scorso maggio. La Svizzera esorta tutte le parti in conflitto a rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario. La Svizzera ha inoltre ricordato che tutti gli Stati sono obbligati a garantire il rispetto di tale diritto e li ha invitati a usare la loro influenza a tal fine.
La Svizzera ha sottolineato che il rispetto del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario, è il fondamento su cui si basa la risoluzione del conflitto. È quindi necessario evitare un'escalation regionale ancora più grave e limitare le sofferenze della popolazione civile. Una pace duratura in Medio Oriente richiede una soluzione negoziata a due Stati, con due Stati democratici, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti. Questa soluzione è l'unico modo per consentire a israeliani e palestinesi di vivere insieme pacificamente e con dignità.